In data 27 aprile 2022, la Commissione Europea ha proposto[1] di sospendere per un anno sia i dazi all'importazione su tutte le esportazioni ucraine verso l'Unione che tutte le misure antidumping e di salvaguardia sulle esportazioni ucraine di acciaio.

La proposta della Commissione trova la sua ratio nel fatto che, oltre a causare perdite umane e sfollamenti di massa della popolazione civile innocente, l'azione militare russa sta provocando effetti gravi sull'economia ucraina e sulla sua capacità di commerciare con il resto del mondo, a causa dell’impatto senza precedenti che ne è seguito sulla sua capacità produttiva e sui suoi flussi di esportazione più significativi. Per mitigare questi effetti, la Commissione ha ritenuto necessario accelerare lo sviluppo di relazioni economiche più strette tra l'Unione e l'Ucraina al fine di fornire un rapido sostegno alle autorità e alla popolazione locali, sotto forma di misure di liberalizzazione degli scambi per tutti i prodotti, in linea con l'obiettivo di eliminare progressivamente i dazi doganali sugli scambi tra l'Unione e l'Ucraina.

Più particolarmente, la Commissione ha proposto in primo luogo di sospendere temporaneamente tutte le tariffe eccezionali ai sensi del Titolo IV dell'Accordo di Associazione tra Unione e Ucraina del 2014[2], che riguardano i) i prodotti industriali assoggettati a tassazione entro la fine del 2022, ii) la frutta e gli ortaggi soggetti al c.d. “sistema dei prezzi di entrata”, e iii) i prodotti agricoli e quelli trasformati soggetti a contingenti tariffari. In secondo luogo, la Commissione intende sospendere temporaneamente la riscossione dei dazi antidumping sulle importazioni originarie dell'Ucraina a partire dalla data di entrata in vigore del Regolamento proposto. La Commissione, infine, ha proposto di sospendere temporaneamente l'applicazione del Regolamento (UE) 2015/478 relativo al regime comune applicabile alle importazioni[3] per quanto riguarda quelle che hanno origine in Ucraina[4].

Il nuovo regime, tuttavia, si applicherà solo a condizione che i) vengano rispettate le norme di origine dei prodotti nonché le relative procedure previste dall'Accordo di Associazione, ii) l'Ucraina si astenga dall'introdurre nuovi dazi e restrizioni quantitative, o misure di effetto equivalente, per le importazioni originarie dell'Unione, o dall’incrementare i dazi e gli oneri esistenti, nonché dall'introdurre altre restrizioni, ivi comprese misure eventuali amministrative interne discriminatorie, a meno che ciò non sia giustificato nel contesto bellico, e iii) l’Ucraina rispetti i principi democratici, i diritti umani, le libertà fondamentali e il principio dello Stato di diritto, e continui ad impegnarsi nella lotta alla corruzione e alle attività illegali[5]. Laddove un prodotto originario dell'Ucraina sia importato a condizioni che causano o minacciano di causare gravi difficoltà ai produttori europei di prodotti simili o direttamente concorrenti, inoltre, i dazi doganali altrimenti applicabili a tale prodotto conformemente all'Accordo di Associazione potranno essere ripristinati in qualsiasi momento[6].