In data 21 febbraio 2022, la Commissione Europea ha stabilito che la decisione del Governo ungherese di porre il proprio veto all'acquisizione del controllo esclusivo della AEGON Hungary Holding B.V., della AEGON Hungary Holding II B.V., della AEGON Poland/Romania Holding B.V. e della AEGON Turkey Holding B.V. (congiuntamente "Aegon")[1] da parte della Vienna Insurance Group AG Wiener Versicherung Gruppe ("VIG")[2] ha violato l'articolo 21 del Regolamento europeo sulle concentrazioni (European Merger Regulation, EUMR)[3].
La concentrazione era stata regolarmente notificata alla Commissione secondo la disciplina dell’EUMR. Nonostante la creazione, da un lato, di diverse sovrapposizioni orizzontali tra le attività delle due compagnie nel settore delle assicurazioni sulla vita e contro i danni in Ungheria e in Polonia e in quello delle assicurazioni sulla vita in Romania nonché, dall’altro, di alcune relazioni verticali minori nei rami vita, danni, riassicurazione, gestione patrimoniale e distribuzione assicurativa, l'operazione era stata autorizzata il 12 agosto 2021. Più particolarmente, secondo la Commissione quest’ultima non sollevava problemi di concorrenza in quanto le quote di mercato combinate delle parti erano limitate o moderate, e nei mercati interessati i diversi competitor erano in grado di limitare possibili tentativi di aumento dei prezzi o strategie di preclusione da parte dell'entità risultante dalla concentrazione.
Tuttavia, in base ad una legislazione emergenziale sugli investimenti esteri diretti introdotta durante la pandemia del coronavirus, in data 6 aprile 2021 il Governo ungherese aveva posto il veto all'acquisizione delle filiali ungheresi della Aegon da parte della VIG, in quanto essa avrebbe minacciato i legittimi interessi dell'Ungheria.
In data 29 ottobre 2021 la Commissione aveva deciso di avviare un'indagine approfondita per valutare se la decisione del Governo ungherese costituisse una violazione dell'articolo 21 del EUMR, che conferisce alla Commissione la competenza esclusiva per le concentrazioni di dimensione comunitaria, lasciando agli Stati Membri la possibilità di adottare misure adeguate per tutelare i loro legittimi interessi a condizione che siano compatibili con il diritto europeo. Eventuali misure diverse da quelle a tutela dell'interesse pubblico, della pluralità dei media e delle norme prudenziali, tuttavia, devono essere comunicate alla Commissione prima di essere attuate; ciò che non era avvenuto nel caso di specie.
Dopo aver preliminarmente concluso, in data 20 gennaio 2022, che esistevano diversi dubbi sul fatto che misura del governo fosse effettivamente volta a tutelare i legittimi interessi dell'Ungheria conformemente all’EUMR, la Commissione ha confermato che non è chiaro come l'acquisizione delle filiali ungheresi della Aegon da parte della VIG rappresenti una minaccia per un interesse fondamentale della società, dato che entrambe le parti sono compagnie assicurative europee consolidate e già presenti in Ungheria. Secondo la Commissione, inoltre, il veto ha limitato il diritto della VIG di effettuare una transazione transfrontaliera, e le autorità ungheresi non sono riuscite a dimostrare che la misura fosse giustificata, adeguata e proporzionata. Di conseguenza, non solo queste ultime avrebbero dovuto comunicare il loro veto alla Commissione prima di darvi attuazione, ma il veto stesso si presenta incompatibile con le norme europee sulla libertà di stabilimento, violando pertanto l'articolo 21 dell'EUMR.
Il Governo ungherese avrebbe dovuto ritirare il proprio veto entro il 18 marzo 2022. Poiché ciò non è avvenuto, la Commissione potrebbe decidere di avviare una procedura di infrazione dinanzi alla Corte di Giustizia.