L’Antitrust, con Provvedimento n. 24525/2013, ha intimato alla società britannica Hexpress Ltd di sospendere la vendita on line di farmaci soggetti a prescrizione medica (c.d. farmaci etici). L’Autorità ha ritenuto necessario adottare una misura cautelare, sussistendo i presupposti del periculum in mora e del fumus boni iuris relativi, rispettivamente, alla saluta pubblica ed alla violazione della legislazione italiana in materia. Invero, la vendita on line, di tutti i medicinali, allo stato, non è ammessa in Italia. La formulazione dell’art.122 del R.D. n. 1265/1934 dispone che la vendita al pubblico di medicinali è permessa ai soli farmacisti e deve essere effettuata presso la sede farmaceutica, sotto controllo e responsabilità del professionista. Inoltre, con specifico riferimento ai cd. farmaci etici la legge italiana (artt. 87 ss. del Decreto Legislativo n. 219/2006) prevede l’indispensabilità della prescrizione medica e, quindi, la necessità di un preventivo controllo medico, oltre ad divieto di pubblicità.
Secondo l’Antitrust la sospensiva si è resa necessaria perché la vendita on line di c.d. farmaci etici esponeva l’utenza a gravi rischi per la salute, poiché indotti ad acquistare farmaci soggetti a prescrizione ma, senza il preventivo e necessario controllo medico. Inoltre, i farmaci inviati ai consumatori italiani riportavano un foglietto illustrativo in lingua inglese, in contrasto con l’obbligo, vigente in Italia, di vendere al pubblico farmaci recanti in allegato un foglietto illustrativo e una confezione in italiano.
Il quadro normativo, così delineato, muterà sensibilmente con il recepimento della Direttiva n. 2011/62/UE che permetterà, nel rispetto di determinate condizioni, la vendita intracomunitaria on line al pubblico dei farmaci non soggetti a prescrizione medica (i cd. farmaci da banco o OTC, Over The Counter). La Direttiva ha comunque fatto salva la possibilità degli Stati membri di prevedere limitazioni all’acquisto on line per i farmaci c.d. etici. D’altra parte l’esigenza di assicurare uno standard maggiore di tutela della salute pubblica rappresenta la ratio dell’adozione di misure più restrittive nella vendita on line di farmaci etici, riconosciute ed applicate dalla Corte di Giustizia – nella sentenza Deutscher Apothekerverband (CAUSA C-322/01 dell’11 dicembre 2003).